BE WILD E LA MIDDLE SEA RACE, UN’ALTRA PROVA MAIUSCOLA

BE WILD E LA MIDDLE SEA RACE, UN’ALTRA PROVA MAIUSCOLA

Civitanova Marche, 28 ottobre 2019. Una straordinaria performance dell’equipaggio di Be Wild, lo Swan 42 del civitanovese Renzo Grottesi che ha concluso 1° overall ORC e 3° overall IRC la Rolex Middle Sea Race.  Iniziata nella bonaccia e finita nel ventone, con la flotta costretta a bolinare con onde che hanno sfiorato i 4 metri di altezza, la Rolex Middle Sea Race si è confermata una delle competizioni più avvincenti, dure e coinvolgenti della vela mondiale dove la tecnica non basta senza la marineria, la preparazione meticolosa non è tutto senza il cuore che ogni equipaggio è chiamato a metterci, una regata in cui il tutto è sempre e molto di più della somma delle parti.

Ed è in questo scenario che Grottesi, per la 7ima volta in questo banco di prova con un equipaggio quasi tutto Made in Marche, professionisti del calibro di Michele Regolo e campioni come Alessio Marinelli, ha fatto la parte del leone sfiorando il successo totale. Purtroppo il trofeo Rolex Middle Sea Race, il challenger su cui si può apporre il nome della barca, va al 1° overall IRC; ma a parte questo, i nostri “Be Wilders” sono stati sempre in testa fino a che la regata è stata di tattica e con il vento leggero, poi, passata Favignana e preso lo “Sciroccone” con bordeggio pressoché obbligato, sono stati recuperati in tempo compensato da Elusive 2 e dal vincitore assoluto, Courrier Reccomandè, barca progettata appositamente per la stazza IRC, che ha dominato anche la scorsa edizione.

“Una grande barca e un grande equipaggio in una regata durissima – il racconto di Regolo ai microfoni di Saily.it – Quella bolina ce la ricorderemo a lungo, di notte saltavamo letteralmente su onde enormi, e ogni volta sbattevamo forte nel cavo ma la barca si è comportata alla grande. Sentivamo dal tracking che eravamo in corsa per la vittoria e abbiamo tirato da matti, non abbiamo mollato mai. Il finale con vento forte e il lato al traverso tra Lampedusa e Malta ci hanno penalizzati perché questa barca non è stata progettata per quelle condizioni anche se è stata preparata al meglio per questa regata. E noi siamo felici lo stesso”.

“Abbiamo regatato qui sette volte e la meteo è sempre stata diversa – sottolinea Grottesi all’arrivo in porto – Be Wild è una buona barca in aria leggera, ma è stato difficile decidere quale rotta seguire. Poi per le ultime 200 miglia abbiamo avuto venti forti. L’umore a bordo e il lavoro di squadra è stato ottimo. E’ una regata lunga, con un alto livello di partecipanti, puoi rilassarti solo quando l’hai finita”.